Zuccheri, 9 alimenti che aiutano a controllare la glicemia

Topinambur

Questa pianta, costituita da acqua, proteine, zuccheri, carboidrati e fibre alimentari, è ricca anche di aminoacidi, vitamine A e B, potassio, magnesio e ferro.

Il topinambur è una pianta consigliata nelle diete perché fornisce poche calorie, pulisce l’intestino e contiene l’inulina, molecola nutritiva che aiuta a conferire senso di sazietà. Innumerevoli sono le sue proprietà benefiche: questo ortaggio, infatti, aiuta ad abbassare l’assorbimento di zuccheri, trigliceridi e colesterolo, migliora le funzioni della vista, è un ricostituente naturale in caso di spossatezza fisica, anemia o stress eccessivo. E’ un alimento ben tollerato dall’organismo, alleato del fegato e utile in caso di stitichezza. Favorisce, inoltre, la digestione riequilibrando la flora intestinale ed è particolarmente indicato per chi soffre di disturbi intestinali.

Crusca

La crusca è lo scarto che si ottiene dalla lavorazione dei vari cereali nel processo di raffinazione, ovvero nella separazione dalla farina. Possiamo quindi dire che la crusca è l’insieme degli involucri che racchiudono e proteggono i singoli semi dei cereali. 

Esistono diversi tipi questo prodotto che si ottengono dai vari tipi di cereali: frumento, avena, segale, orzo, riso, quinoa, mais, amaranto ed altri ancora.

I vari tipi di crusca bene o male hanno la stessa composizione chimica, i valori che più differenziano un tipo  dall’altro sono quelli riferiti alle fibre alimentari.La crusca è composta prevalentemente da acqua (9,9%), zuccheri (0,4 %), fibre (42,8 %), ceneri (5,8 %), proteine (15,50 %) e grassi  (4,2 %).

Oltre a questi componenti, sono presenti i minerali: fosforo, potassio e magnesio in buone quantità, calcio, sodio, ferro, zinco, selenio, manganese e rame. Contiene beta-carotene, luteina e zeaxantina.Troviamo anche vitamine quali: la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina E, K e J.

La crusca è consigliata fortemente per chi soffre di diabete poiché le elevate concentrazioni di fibra al suo interno sono in grado di abbassare la percentuale di zuccheri nel sangue, prevenendo così i picchi glicemici.

Fibra Solubile

Con il termine fibra alimentare si classificano quelle sostanze di origine vegetale che non possono essere assorbite dall’intestino. Alcune proprietà di queste sostanze come la viscosità, la capacità di trattenere l’acqua e il miglioramento della motilità intestinale rendono la fibra indispensabile per il benessere dell’intestino.

I benefici non si esauriscono a livello intestinale perché le fibre risultano essere potenti armi da utilizzare nella prevenzione e nella cura di molte malattie grazie alla loro azione di aumento del senso di sazietà, di riduzione dell’indice glicemico dei carboidrati e al rallentamento e diminuzione dell’assorbimento dei nutrienti.

La fibra alimentare, specialmente quella solubile, può contribuire alla regolazione della concentrazione ematica del glucosio migliorando la glicemia post-prandiale. In particolare l’inulina, fibra solubile contenuta in alimenti quali carciofi e cicoria, risulta essere
un potente prebiotico e particolarmente funzionale nel controllo glicemico.

Cereali Integrali

I cereali integrali, date le elevate quantità di fibre contenute al loro interno, risultano essere validi alleati del controllo glicemico. Questo poiché senza il processo di raffinazione non si perdono tutte quelle componenti funzionali come le fibre, gli oligosaccaridi, i minerali, le vitamine e gli antiossidanti naturalmente contenuti nel prodotto.

La loro funzione è molteplice: rallentano lo svuotamento gastrico, la digestione e l’assorbimento dei carboidrati e modificano in positivo la flora batterica intestinale che è in grado di contrastare l’infiammazione e di produrre quegli acidi grassi che riducono la produzione di glucosio con benefici sul controllo glicemico. 

Inoltre consumare cereali integrali significa anche aumentare il senso di sazietà dopo il pasto, il che aiuta a ridurre il deposito di grassi e a controllare il peso, migliorare la glicemia e le funzioni intestinali.

La stevia

La Stevia (Stevia Rebaudiana subsp. Bertoni, famiglia Asteracee) è un piccolo arbusto originario della zona di confine tra Brasile e Paraguay, dov’è conosciuto con il nome di ka’ha he’e (erba dolce o erba del miele).
Naturalmente, l’appellativo non è affatto casuale, dal momento che la Stevia è ricca di componenti dolci, con un potere edulcorante che arriva a superare anche 300 volte la dolcezza del saccarosio.

Lo stevioside, dolcificante non calorico della pianta, ha attività antitumorali, antinfiammatorie, antidiabetiche e immunomodulanti.

La Stevia ha rivelato inoltre azione antinfiammatoria, antifungina e protettiva del pancreas.

Contrariamente allo zucchero i principi attivi della Stevia non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), sono relativamente stabili nel tempo, alle alte temperature fino a 200ºC e non fermentano, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in preparazioni alimentari precotte o prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l’aspartame, che subisce degradazione.

Per tutti questi motivi risulta essere un ottimo sostituto del comune zucchero.

Coenzima Q10

Il coenzima Q10 è naturalmente prodotto dal nostro organismo e svolge un ruolo importante per la salute del corpo e nel particolare delle cellule. Esso è parte di un complesso enzima coinvolto in un gran numero di processi biochimici all’interno del corpo, tra cui la produzione dei livelli di energia, la contrazione muscolare e la sintesi delle proteine.

Il coenzima Q10 o CoQ10 presenta delle proprietà antiossidanti grazie alle quali vengono distrutti i radicali liberi che mirano a causare danni alle cellule ed ai tessuti.
Sebbene il corpo produca autonomamente tale coenzima, alcune persone come gli anziani potrebbero richiedere un ulteriore apporto di esso.

Dal momento che la produzione di energia è maggiore nel caso in cui vengano assunti supplementi del coenzima Q10, si ottengono benefici anche in merito alla regolazione dei livelli di zuccheri nel sangue. Le persone con diabete, a causa di questi effetti, possono pertanto trarre benefici da un’assunzione adeguata di Q10. 

Le persone che soffrono di diabete hanno per altro un maggiore rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Questo rappresenta un altro dei motivi per cui i supplementi Q10 sono benefici per le persone che presentano una simile condizione di salute.

Cromo

Il cromo è un micronutriente molto noto fra i diabetici per la potenziale capacità di incrementare la sensibilità nei confronti dell’insulina migliorando la tolleranza al glucosio.

Dal punto di vista metabolico, il cromo sembra in grado di potenziare le azioni dell’insulina rientrando nel cosiddetto fattore di tolleranza al glucosio, una sostanza a basso peso molecolare che, legandosi all’insulina ed al suo recettore, darebbe il via a quella cascata di eventi intracellulari che portano alla migrazione del pool di trasportatori del glucosio dal citoplasma alla membrana cellulare.

In quanto maggiormente biodisponibile, il cromo viene commercializzato sotto forma del suo sale picolinato (cromo + acido picolinico), come integratore destinato a colmare eventuali carenze, peraltro estremamente rare e dimostrate solo in soggetti sottoposti a regimi nutrizionali estremamente restrittivi.

I dosaggi di cromo picolinato normalmente proposti nel trattamento del diabete mellito sono nell’ordine dei 600-1000 mcg/die (microgrammi al giorno); alle comuni dosi di impiego non si segnalano effetti collaterali rilevanti.

Frutta Oleosa

Questi frutti forniscono al nostro organismo tante vantaggiose proprietà, grazie anche alla presenza di proteine, vitamine, sali minerali, grassi essenziali, fibre e zuccheri.

I grassi che contengono (grassi insaturi e polinsaturi, in particolare omega-3 e omega-6) non solo sono privi di colesterolo ma addirittura capaci di ridurre la quantità di quest’ultimo nell’organismo, proteggendo le arterie dall’aterosclerosi grazie alla loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) e favorire l’aumento del colesterolo “buono” (HDL).

Inoltre, tra le vitamine (in particolare del gruppo B e vitamina E) e i sali minerali (selenio, potassio, zinco, magnesio, manganese e rame) contenuti nella frutta secca, ci sono molte sostanze antiossidanti capaci di combattere i radicali liberi.

Un altro vantaggio è la buona quantità di fibra presente in questi alimenti (es. mandorle 14 g per 100 g), che migliora la funzionalità dell’intestino favorendo la peristalsi e il transito intestinale. Un’abitudine utile anche per migliorare la risposta all’insulina nei diabetici.

Lupini

I semi di lupino, un legume antico, si sono rivelati ottimi nel controllo glicemico.

Sono le proteine del lupino a possedere le caratteristiche più importanti, infatti una di queste, la gamma-conglutina, riduce gli
zuccheri nel sangue se assunta anche in dosi di pochi grammi al giorno. 


Queste proprietà rendono il legume un componente ottimo nella dieta di persone diabetiche. Si è visto, infatti il consumo di lupini contribuisce alla riduzione dell’incremento del peso corporeo, all’assorbimento del cibo ed alla riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue.

Tratto dal mio articolo su essereinsalute.it

Carlotta Pibiri

4 commenti su “Zuccheri, 9 alimenti che aiutano a controllare la glicemia”

  1. Per prima cosa, complimenti per il sito. Facevo delle ricerche e mi sono ritrovata qui. Purtroppo per via del mio diabete giovanile mi ritrovo spesso a fare i conti con il controllo glicemico (praticamente ogni giorno). Da qualche mese sto controllando i carbo anche tramite un’applicazione per la conta calorica (Yazio – https://www.yazio.com/it/contacalorie). Sul suo sito trovo un sacco di spunti interessanti. Non conoscevo il Topinambur. Come si prepara? Dicono che il suo sapore somiglia al carciofo

    1. Buongiorno Nadia, è un piacere ricevere i Suoi complimenti. Il topinambur è considerato un ortaggio e in quanto tale può essere cotto in diversi modi (es. bollitura, cottura al forno, saltato in padella) previa eliminazione della buccia esterna.
      Si presta bene crudo come accompagnamento nelle insalate ma anche cotto come piatto principale insieme verdure (es. Topinambur ai funghi) o come condimento per il primo piatto (es.risotto al topinambur).

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